LE MALATTIE CARDIOVASCOLARI
Rudolf Virchow, illustre medico tedesco, sosteneva nel 1800 che “l’uomo ha l’età delle sue arterie”. Niente di più vero anche adesso. Le malattie cardiovascolari, fra cui ictus cerebrale e infarto cardiaco, rappresentano la prima causa di morte, superando ampiamente la malattia tumorale di ogni tipo. Ciononostante, dal 1970 al 2000, la spettanza di vita è aumentata di circa cinque anni, soprattutto grazie alle innovative cure per le malattie cardiovascolari. I risultati terapeutici sono tanto più efficaci quanto più la diagnosi è precoce, individuando già nelle prime fasi la presenza degli accumuli di grasso nelle pareti delle arterie: la cosiddetta aterosclerosi
LA RIGIDITÀ DELLE ARTERIE
Esistono numerosi esami che rilevano l’aterosclerosi quando è già conclamata, fra cui: eco-color Doppler delle arterie, coronarografia, angioTAC. Diventa tuttavia sempre più importante diagnosticare l’aterosclerosi già nelle prime fasi di indurimento delle arterie, ancora prima che crei dei sintomi o determini ostruzioni. Quando il cuore si contrae (sistole), invia il sangue nelle arterie che si dilatano con l’aumentare della pressione. Nella fase successiva di riempimento del cuore (diastole) le arterie si restringono e spingono il sangue a valle, generando un flusso sanguigno continuo. Se le arterie diventano rigide manca questa fase di dilatazione- restringimento delle pareti e il sangue scorre molto più velocemente come se fosse all’interno di un tubo indeformabile.
IL CAVI O INDICE CUORE-CAVIGLIA
Il CAVI (Cardio Ankle Vascular Index) o indice vascolare caviglia-braccio, misura il tempo impiegato dal sangue per raggiungere le caviglie partendo dal cuore e quindi la velocità di progressione del sangue nel sistema arterioso. Questo parametro è utile per valutare la rigidità (stiffness) arteriosa, segno precoce di sofferenza delle arterie. L’esame è totalmente innocuo e indolore, di breve durata e di basso costo. Con il CAVI si misura la pressione arteriosa simultanea dei quattro arti, l’attività elettrica del cuore e si registrano i suoni cardiaci, il tutto per valutare appunto la rigidità e quindi l’età delle arterie.
Con l’aumentare dell’età le arterie diventano meno elastiche e quindi il valore del CAVI è funzione dell’età.
L’ABI O INDICE CAVIGLIA-BRACCIO L’ABI (Ankle Brachial Index) o indice caviglia-braccio si basa sulla misurazione della pressione arteriosa massima (sistolica) delle caviglie e delle braccia, possibilmente in modo simultaneo, come si esegue nel nostro poliambulatorio. Nei soggetti sani, la pressione arteriosa sistolica della caviglia è maggiore di quella del braccio, quindi il rapporto fra queste due pressioni è superiore all’unità. Ad esempio se la pressione arteriosa massima della caviglia è 110 mmHg e quella del braccio è 100 mmHg, l’indice caviglia-braccio o ABI è uguale a 110/100 = 1,1. Se l’ABI è inferiore a 0,9 dobbiamo ipotizzare un restringimento aterosclerotico (stenosi) a carico di una o più arterie che portano sangue agli arti inferiori. Inoltre l’ABI è un indice di rischio per ictus e infarto cardiaco: più è basso il valore e più aumenta il rischio.