Visita ambulatoriale per l'osteoporosi
L'osteoporosi fa parte della cosiddette malattie di genere in quanto colpisce prevalentemente le donne dopo i 50 anni, soprattutto in menopausa quando viene meno la protezione degli ormoni estrogeni: le ossa perdono calcio e sali minerali e l’attività distruttiva dell’osso prevale su quella ricostruttiva.
L’ambulatorio per l’osteoporosi propone una strategia terapeutica finalizzata alla riduzione dell’osteoporosi e delle rifratture. L’osteoporosi è una malattia del Metabolismo osseo cronica e degenerativa che intacca la densità minerale dell’osso, con un conseguente aumento della sua fragilità e suscettibilità alle fratture. In condizioni normali, la resistenza e la compattezza delle ossa sono date dal contenuto in minerali (come calcio e fosforo). Quando questo diminuisce a seguito di processi fisiologici (invecchiamento e menopausa) o patologici, le ossa perdono di resistenza e compare l’osteoporosi, considerata una malattia tipica dell’invecchiamento sebbene le forme secondarie possano insorgere nei soggetti giovani con squilibri ormonali. Colpisce maggiormente le donne in menopausa, ed è una malattia asintomatica e spesso passa inosservata fin quando non si verifica una frattura da fragilità ossea, solitamente a livello delle anche (femore prossimale), delle vertebre o dei polsi (radio distale). I fattori di rischio dell’osteoporosi sono la menopausa precoce, la comparsa tardiva del primo ciclo mestruale, periodi prolungati di nutrizione inadeguata con assenza delle mestruazioni (anoressia), l’età e sesso, abuso di alcolici, consumo di sigarette, trattamenti prolungati con farmaci (diuretici, cortisonici, ormoni tiroidei, lassativi, antiacidi contenenti sali di alluminio), periodi lunghi senza movimento (spesso legati a ricoveri ospedalieri), menopausa chirurgica in età fertile.
Prevenzione, cosa si può fare:
Età giovanile - Per prevenire l’osteoporosi, è importante controllare l’apporto alimentare di calcio durante tutta l’età evolutiva, praticare regolarmente attività fisica all’aria aperta sin dall’infanzia evitando la sedentarietà in modo di aumentare il patrimonio osseo che è in crescita sino all’età di 26-29 anni. L’esposizione moderata al sole (circa mezz'ora al giorno, con esposizione di braccia e viso) è sufficiente per garantire un adeguato apporto di vitamina D, per lo meno sino all’età adulta.
Età senile - Dopo la menopausa e nell’anziano praticare attività fisica serve ad agire sulla massa ossea, con un rallentamento della perdita ossea, e a migliorare il trofismo muscolare con una conseguente riduzione delle cadute e delle fratture in caso di fragilità ossea. È necessario tenere sotto controllo il peso corporeo con una dieta adeguata evitando sia il sovrappeso sia la magrezza eccessiva. Va garantita un’adeguata assunzione alimentare di vitamina D e naturalmente va eliminato il fumo e gli alcolici.
L’ esposizione moderata al sole (circa mezz'ora al giorno, con esposizione di braccia e viso) non è sufficiente per garantire un adeguato apporto di vitamina D ed quindi quasi sempre necessaria una somministrazione aggiuntiva.