Le malattie renali spesso non hanno sintomi e colpiscono soprattutto le persone con più di 60 anni, quelle che hanno familiarità per queste patologie, i diabetici, chi abusa di farmaci antinfiammatori e chi ha la pressione del sangue alta.
Nel corso della visita nefrologica il medico specialista misura la pressione arteriosa del paziente, valuta la presenza di segni e sintomi legati a problemi renali e acquisisce informazioni sulla sua storia sanitaria e sul suo stile di vita, su eventuali patologie in corso, casi in famiglia di patologie ai reni e cardiache, tipo di alimentazione seguita, vizio del fumo, abuso di alcolici, utilizzo di farmaci, frequenza di giorno e di notte del bisogno di urinare, valuta tutti gli esami già eseguiti dal paziente. In base alle risultanze di questa parte "esplorativa" lo specialista può disporre un approfondimento diagnostico che comprenda l’esecuzione di esami del sangue o strumentali quali l'ecografia renale, o la TAC renale, o qualunque esame indicato. Le eventuali terapie prescritte o modificate hanno lo scopo di controllare la pressione alta del sangue e di proteggere e/o guarire se possibile i reni.
L’insufficienza renale cronica è una condizione clinica che si determina quando i reni sono danneggiati ed è irrimediabilmente compromessa la loro capacità funzionale (depurazione, rimozione dei liquidi e produzione di ormoni), indipendentemente dalla malattia che ne è stata la causa. Tali malattie possono riguardare i reni (glomerulo nefriti, nefriti interstiziali, ecc.), le vie urinarie (calcolosi), oppure i reni possono essere coinvolti in malattie che determinano un danno a tutto l’organismo (ipertensione arteriosa, diabete mellito) oppure, ancora, malattie ereditarie in cui si trasmettono dai genitori ai figli difetti di struttura di alcuni organi (ad esempio rene policistico). Quando i reni perdono quasi completamente la loro capacità di funzionare, l’organismo "si intossica" perché i prodotti del metabolismo, i sali e l’acqua, si accumulano. Anche gli esami del sangue subiscono alcune modificazioni: aumento di azotemia (urea) e creatinina, riduzione dei bicarbonati (acidosi), aumento del fosforo, riduzione del calcio e riduzione dei globuli rossi (anemia).
L’incapacità di mantenere un’adeguata depurazione si esprime in una serie di segni e sintomi chiamata uremia. I segni e i sintomi della presenza di una possibile insufficienza renale sono: pressione arteriosa instabile, solitamente alta; nausea e talvolta accompagnata da vomito; scarso appetito; comparsa di gonfiori soprattutto al volto e alle gambe con conseguente aumento di peso; disturbi del sonno e dell’umore; condizioni più drammatiche come l’edema polmonare (presenza di liquido nei polmoni) e la pericardite (infiammazione della membrana che avvolge il cuore).
Con alcuni semplici esami del sangue (urea, creatinina, glicemia, sodio, potassio, PH, emocromo, calcio, fosforo), l’esame delle urine e l’ecografia delle vie urinarie è di solito facile fare la diagnosi di insufficienza renale.
A volte è invece difficile capire la malattia che l’ha causata, e sono necessari molti altri esami.
E’ fondamentale non perdere tempo, fare una diagnosi precoce.